Medico Psichiatra Psicoterapeuta
La psicoterapia è l’incontro tra una persona che presenta un disagio psichico, ne soffre e cerca aiuto, e un professionista capace di fornirle l’aiuto richiesto attraverso una diagnosi e un intervento in grado di ridurre il disagio, il dolore e l’angoscia.
Le sedute di psicoterapia sono utili per curare diversi disturbi o un malessere personale o relazionale.
Tra i disturbi più conosciuti ricordiamo l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, le fobie, le ossessioni, i comportamenti compulsivi, le dipendenze affettive o da sostanze, i disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia, nonché i disturbi della sfera sessuale.
Di solito le sedute individuali di psicoterapia durano 45 minuti, salvo il primo colloquio che dura un’ora. Possono avere una cadenza settimanale o quindicinale.
Le sedute per una psicoterapia di coppia durano un’ora e mezzo ed hanno una cadenza quindicinale.
Le sedute di gruppo durano due ore e mezzo ed hanno una cadenza quindicinale.
di Stefano Crispino
La partecipazione ai gruppi di prevede regole che hanno lo scopo di creare le condizioni migliori per un efficace processo terapeutico partendo proprio dalla protezione dello spazio comune condiviso.
Nell’arco della due ore e mezzo del gruppo chiunque può assumersi la responsabilità di affrontare una propria tematica; per chi “rimanda” è invece importante entrare in contatto con il proprio stile che lo porta a “perdere delle possibilità”.
Egli deve prendere coscienza del fatto che, almeno in quella situazione, ha perso un’occasione, una possibilità di affrontare la figura che era emersa dal suo sfondo; forse avrà un’altra occasione ma mai più “quella”.
Diversa è la situazione in cui è il terapeuta che si assume la responsabilità di far slittare un lavoro qualora il tempo sia insufficiente e il paziente rischi di rimanere con una situazione aperta o una Gestalt incompiuta.
Altra fondamentale condizione è avere in corso una terapia individuale che, in quanto spazio privato, consente un lavoro più approfondito sui vissuti emersi ed una personale integrazione. Questo fatto influenza la data di ingresso nel gruppo in quanto è necessario che il paziente abbia contattato le sue tematiche fondamentali.
Un gruppo che inizi per la prima volta rompe il ghiaccio con il rito della presentazione personale durante il quale ciascuno si alza, va di fronte ad un’altra persona, dice il proprio nome e la sensazione più forte che prova: «…quando sono di fronte a te mi sento…»
indicando anche il perché della scelta: «…lo dico a te perché…»
Nel caso di un gruppo già strutturato questo rito si ripeterà di fronte ad un paziente appena inseritosi. In questo caso tutti andranno davanti al nuovo arrivato a presentarsi e a dire qualcosa di sé, del motivo per cui si trovano lì e come si sentono in quel momento.
Alla fine del giro l’ultimo arrivato sceglierà colui o colei cui rivolgersi per la propria presentazione, indicando perché lo sceglie.
Ogni nuovo inserimento comporta una ristrutturazione dello spazio ed è importante per il terapeuta notare (a volte anche far notare) la scelta fisica del posto in cui il nuovo paziente si siede.
Il percorso terapeutico del gruppo si svolge attraverso diverse fasi:
Per raggiungere tali obiettivi, tra le tecniche usate particolare risonanza ha l’uso delle proiezioni, il lavoro corporeo, le drammatizzazioni ed il lavoro con il sogno.
Le proiezioni avvengono tra i partecipanti, piuttosto che sui cuscini, perché riteniamo che tale modalità amplifichi l’esperienza dei singoli all’interno di un realtà, il gruppo, che di per sé fa già da cassa di risonanza a quanto esperito da ognuno.
Si osserva e si rimanda la postura, l’ascolto del tono della voce, i gesti, la mimica, l’espressione del volto, l’utilizzo dello spazio, i movimenti volontari ed involontari, congruenza fra il contenuto del messaggio e la sua presentazione.
Il lavoro corporeo è lo strumento principale che concretizza l’agire che nella Gestalt è strumento fondamentale di crescita piuttosto che espressione di una resistenza come concepiscono le terapie psicoanalitiche.
L’accurata analisi dei vari “come” e la conseguente progressiva presa di contatto dell’azione svolta, portano a condurre all’analisi dei perché… perché quella persona si è mossa proprio in quel momento? Perché proprio a quella persona, perché si è bloccata?
Partendo, infatti, dalla consapevolezza delle sensazioni provate nelle singole situazioni, il gruppo spinge di più verso l’emozione, cioè verso un’azione (e-mover) che, partendo dal bisogno del momento, si indirizza verso la ricerca dello strumento migliore per la sua soddisfazione.
Le tecniche psico-drammatiche, le sculture corporee favoriscono il passaggio dalla narrazione al gesto, all’azione.
Ci interessa sottolineare come lo spazio dato “all’essere del corpo” della cui espressione spesso non siamo consapevoli, rimandi al concetto di Ombra come polarità sconosciuta che deve essere “com-presa” per chiudere una Gestalt.
Il terapeuta sottolinea, ridefinisce quanto accade perché chi lavora sia sempre consapevole di cosa succede e del perché succede.
Le maratone (due all’anno) sono gruppi terapeutici intensivi residenziali della durata di due giorni. I partecipanti sono sia i pazienti della terapia individuale sia essenzialmente i membri del gruppo.
Generalmente hanno un tema di lavoro.
Tra le mie attività c’è quella di supervisione agli educatori che prestano servizio in due Comunità per minori del Centro servizi educativi Gould.
Il lavoro di Supervisone individuale e di gruppo con gli operatori è centrato sui seguenti punti di criticità:
Il Centro servizi educativi Gould accoglie minori in difficoltà per:
Consulente di parte per accertamenti peritali in campo psichiatrico e psicologico.
Come docente ai corsi e relatrice ai convegni di Amministratore di condominio, si occupa di:
Ha lavorato nel 2009–2010 come coach sportivo per la preparazione delle atlete e dell’allenatore della squadra femminile di Pallamano del Mugello.
Il coaching è diverso da qualunque forma di terapia. Il coach non si occupa di patologie psicologiche, ma della preparazione emotiva e mentale dello sportivo e lo aiuta ad accedere al suo potenziale.
È un esperto che aiuta gli atleti e gli allenatori a definire obiettivi in modo efficace, permettendo loro di raggiungere performance elevate attraverso l’allenamento fisico, emotivo e mentale. Fornisce metodi e tecniche per utilizzare al meglio le risorse personali e quelle di squadra.
Collabora da settembre 2009 con “Verifiche: rivista di cultura, educazione e società” (Mendrisio – Svizzera) sulla quale ha pubblicato i seguenti racconti: