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Dott.ssa Elisabetta Acomanni

Medico Psichiatra Psicoterapeuta

 

Psicoterapia individuale

Che cos’è la psicoterapia individuale?

La psicoterapia è l’incontro tra una persona che presenta un disagio psichico, ne soffre e cerca aiuto, e un professionista capace di fornirle l’aiuto richiesto attraverso una diagnosi e un intervento in grado di ridurre il disagio, il dolore e l’angoscia.

Perché intraprendere una psicoterapia?

Le sedute di psicoterapia sono utili per curare diversi disturbi o un malessere personale o relazionale.

Tra i disturbi più conosciuti ricordiamo l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, le fobie, le ossessioni, i comportamenti compulsivi, le dipendenze affettive o da sostanze, i disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia, nonché i disturbi della sfera sessuale.

Gli incontri

Di solito le sedute individuali di psicoterapia durano 45 minuti, salvo il primo colloquio che dura un’ora. Possono avere una cadenza settimanale o quindicinale.

Psicoterapia di coppia

Le sedute per una psicoterapia di coppia durano un’ora e mezzo ed hanno una cadenza quindicinale.

Psicoterapia di gruppo

Le sedute di gruppo durano due ore e mezzo ed hanno una cadenza quindicinale.

Regole del gruppo

di Stefano Crispino

La partecipazione ai gruppi di prevede regole che hanno lo scopo di creare le condizioni migliori per un efficace processo terapeutico partendo proprio dalla protezione dello spazio comune condiviso.

  • La prima condizione riguarda l’estensione a tutto il gruppo del segreto professionale per cui ognuno garantisce il mantenimento della riservatezza rispetto a tutto ciò che viene condiviso durante il lavoro.
  • Per preservare l’unicità ed il valore dello spazio del gruppo si chiede ai singoli componenti, in linea di massima, di non frequentarsi al di fuori. Questo permette di far si che le dinamiche che si attivano all’interno del gruppo vengano elaborate solo al suo interno senza che vi siano agiti che sfuggano.
  • Il tempo è definito. Il valore degli accadimenti è in relazione con il momento in cui essi accadono, per cui è importante nella vita darsi un tempo ma ancora più importante è essere consapevoli che al di fuori di un certo limite temporale fatti e comportamenti non hanno più senso e che lo scorrere del tempo esula dalla volontà degli uomini.

Nell’arco della due ore e mezzo del gruppo chiunque può assumersi la responsabilità di affrontare una propria tematica; per chi “rimanda” è invece importante entrare in contatto con il proprio stile che lo porta a “perdere delle possibilità”.

Egli deve prendere coscienza del fatto che, almeno in quella situazione, ha perso un’occasione, una possibilità di affrontare la figura che era emersa dal suo sfondo; forse avrà un’altra occasione ma mai più “quella”.

Diversa è la situazione in cui è il terapeuta che si assume la responsabilità di far slittare un lavoro qualora il tempo sia insufficiente e il paziente rischi di rimanere con una situazione aperta o una Gestalt incompiuta.

Altra fondamentale condizione è avere in corso una terapia individuale che, in quanto spazio privato, consente un lavoro più approfondito sui vissuti emersi ed una personale integrazione. Questo fatto influenza la data di ingresso nel gruppo in quanto è necessario che il paziente abbia contattato le sue tematiche fondamentali.

Obiettivi e tecniche nel lavoro di gruppo

Un gruppo che inizi per la prima volta rompe il ghiaccio con il rito della presentazione personale durante il quale ciascuno si alza, va di fronte ad un’altra persona, dice il proprio nome e la sensazione più forte che prova: «…quando sono di fronte a te mi sento…»

indicando anche il perché della scelta: «…lo dico a te perché…»

Nel caso di un gruppo già strutturato questo rito si ripeterà di fronte ad un paziente appena inseritosi. In questo caso tutti andranno davanti al nuovo arrivato a presentarsi e a dire qualcosa di sé, del motivo per cui si trovano lì e come si sentono in quel momento.

Alla fine del giro l’ultimo arrivato sceglierà colui o colei cui rivolgersi per la propria presentazione, indicando perché lo sceglie.

Ogni nuovo inserimento comporta una ristrutturazione dello spazio ed è importante per il terapeuta notare (a volte anche far notare) la scelta fisica del posto in cui il nuovo paziente si siede.

Il percorso terapeutico del gruppo

Il percorso terapeutico del gruppo si svolge attraverso diverse fasi:

  1. essere consapevoli dei propri bisogni;
  2. stabilire un ordine gerarchico degli stessi;
  3. elaborare strategie volte al loro soddisfacimento.

Per raggiungere tali obiettivi, tra le tecniche usate particolare risonanza ha l’uso delle proiezioni, il lavoro corporeo, le drammatizzazioni ed il lavoro con il sogno.

Le proiezioni avvengono tra i partecipanti, piuttosto che sui cuscini, perché riteniamo che tale modalità amplifichi l’esperienza dei singoli all’interno di un realtà, il gruppo, che di per sé fa già da cassa di risonanza a quanto esperito da ognuno.

Si osserva e si rimanda la postura, l’ascolto del tono della voce, i gesti, la mimica, l’espressione del volto, l’utilizzo dello spazio, i movimenti volontari ed involontari, congruenza fra il contenuto del messaggio e la sua presentazione.

Il lavoro corporeo è lo strumento principale che concretizza l’agire che nella Gestalt è strumento fondamentale di crescita piuttosto che espressione di una resistenza come concepiscono le terapie psicoanalitiche.

L’accurata analisi dei vari “come” e la conseguente progressiva presa di contatto dell’azione svolta, portano a condurre all’analisi dei perché… perché quella persona si è mossa proprio in quel momento? Perché proprio a quella persona, perché si è bloccata?

Partendo, infatti, dalla consapevolezza delle sensazioni provate nelle singole situazioni, il gruppo spinge di più verso l’emozione, cioè verso un’azione (e-mover) che, partendo dal bisogno del momento, si indirizza verso la ricerca dello strumento migliore per la sua soddisfazione.

Le tecniche psico-drammatiche, le sculture corporee favoriscono il passaggio dalla narrazione al gesto, all’azione.

Ci interessa sottolineare come lo spazio dato “all’essere del corpo” della cui espressione spesso non siamo consapevoli, rimandi al concetto di Ombra come polarità sconosciuta che deve essere “com-presa” per chiudere una Gestalt.

Il terapeuta sottolinea, ridefinisce quanto accade perché chi lavora sia sempre consapevole di cosa succede e del perché succede.

Maratone

Le maratone (due all’anno) sono gruppi terapeutici intensivi residenziali della durata di due giorni. I partecipanti sono sia i pazienti della terapia individuale sia essenzialmente i membri del gruppo.

Generalmente hanno un tema di lavoro.

Gould: Coop. InTessere

Supervisione agli educatori

Tra le mie attività c’è quella di supervisione agli educatori che prestano servizio in due Comunità per minori del Centro servizi educativi Gould.

Il lavoro di Supervisone individuale e di gruppo con gli operatori è centrato sui seguenti punti di criticità:

  • difficoltà che possono emergono nella gestione delle regole e nella vigilanza;
  • problematiche nel gestire i ragazzi con autorevolezza;
  • evitare deleghe di responsabilità;
  • migliorare la comunicazione tra operatori che può essere distorta o inefficace;
  • affrontare le problematiche di fiducia tra operatori;
  • evitare il possibile rischio di burn out;
  • ottenere maggior congruenza nei comportamenti;
  • gestione dei confini Io-Tu;
  • superare la difficoltà a tenere la cornice e rispettare i progetti.

Apprendimento teorico:

  • Confrontarsi con le diverse modalità di intervento.
  • Aspetti diagnostici e relazionali con i ragazzi.
  • Rispetto delle regole e dei confini.

Aspetti esperienziali:

  • consapevolezza
  • sospensione del giudizio
  • responsabilità
  • autenticità
  • accoglienza
  • ascolto attivo delle richieste
  • contenimento
  • empatia
  • autorevolezza
  • passaggio informazioni

Obiettivi: creare il gruppo

  • diminuire la tensione, il livello di minaccia, la violenza delle dinamiche tra operatori;
  • diminuire le difese reattive, la mancanza di adeguata riflessione e l’impusività di alcuni operatori;
  • aumentare la consapevolezza;
  • aumentare il senso di responsabilità;
  • aumentare l’autocura;
  • migliorare la comunicazione;
  • diminuire i sensi di inadeguatezza;
  • diminuire i sensi di colpa;
  • diminuire gli aspetti giudicanti;
  • aumentare la resilienza.

Centro servizi educativi Gould

Il Centro servizi educativi Gould accoglie minori in difficoltà per:

  • problemi familiari di natura organizzativa;
  • problemi individuali di natura psicologica, relazionale;
  • problemi di apprendimento e scolastici.

Gli obiettivi che vengono perseguiti sono:

Ambito affettivo:
  • favorire la percezione positiva del sé attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle capacità e potenzialità del minore;
  • ridimensionare i vissuti di onnipotenza;
  • sostenere l’ adolescente nei rapporti di attaccamento / amore;
  • aiutare l’ adolescente a maturare scelte di attaccamento amore consapevole della propria sessualità.
Ambito sociale:
  • confermare l’interiorizzazione delle norme;
  • favorire condizioni di integrazione con coetanei del proprio e dell’ altro sesso;
  • promuovere forme elementari di responsabilizzazione rispetto a terzi (minori più piccoli, handicap);
  • realizzare esperienze di socializzazione in forma autogestita (autogestione del gruppo e degli spazi);
  • realizzare esperienze di autonomia in diversi ambiti di vita (gestione delle risorse economiche, gestione dei tempi non pre-organizzati, gestione dei rapporti al di fuori della struttura);
  • promuovere la partecipazione alla vita sociale, civile, ricreativa esterna.
Ambito cognitivo:
  • guidare il minore alla scoperta delle proprie attitudini o abilità nella ricerca di sbocchi lavorativi o di studio;
  • sostenere il minore nello studio per il conseguimento del titolo relativo alla scelta compiuta;
  • sollecitare la curiosità culturale del minore.

Attività peritale

Consulente di parte per accertamenti peritali in campo psichiatrico e psicologico.

Attività presso A.N.A.C.I.

Come docente ai corsi e relatrice ai convegni di Amministratore di condominio, si occupa di:

  1. Management
  2. Risorse umane
  3. Gestione dello stress
  4. Aspetti relazionali
  5. Strategie psicologiche
  6. Leadership e cambiamento

Personal Coach Sportivo

Ha lavorato nel 2009–2010 come coach sportivo per la preparazione delle atlete e dell’allenatore della squadra femminile di Pallamano del Mugello.

Il coaching è diverso da qualunque forma di terapia. Il coach non si occupa di patologie psicologiche, ma della preparazione emotiva e mentale dello sportivo e lo aiuta ad accedere al suo potenziale.

È un esperto che aiuta gli atleti e gli allenatori a definire obiettivi in modo efficace, permettendo loro di raggiungere performance elevate attraverso l’allenamento fisico, emotivo e mentale. Fornisce metodi e tecniche per utilizzare al meglio le risorse personali e quelle di squadra.

Altre attività

Collabora da settembre 2009 con “Verifiche: rivista di cultura, educazione e società” (Mendrisio – Svizzera) sulla quale ha pubblicato i seguenti racconti:

  • Martino – Settembre 2009
  • Prospettive di lavoro – Novembre 2009
  • La spilla – Novembre 2009
  • La passeggiata – Dicembre 2009
  • Orgoglio di schiava – Dicembre 2009
  • Il tappo di champagne – Febbraio 2010
  • Un sorriso imbustato – Aprile 2010
  • Prova generale – Aprile 2010
  • Il gatto delle nevi – Settembre 2010
  • La donna Indiana – Febbraio 2011

Libera professione

Dati utili

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IGC-F